“Da Cuore a Cuore”

di Revital Rachmani
Crescere in una Comunità con una storia così importante alle sue spalle, mi ha reso la persona che sono oggi: l’educazione e l’indipendenza necessarie per vivere le ho attinte da essa. Senza questa Comunità infatti, la Comunità ebraica italiana, probabilmente non sarei qui oggi a raccontare con tanto fervore e tanta emozione di quegli amici che sono per me anche una famiglia.
Mi auguro sempre che le prossime generazioni appartenenti alla nostra Comunità, possano ricevere lo stesso supporto e la stessa formazione che la mia generazione e quelle passate hanno avuto la fortuna di ricevere. Il loro futuro, tuttavia, oggigiorno è in crisi a causa della pandemia mondiale che stiamo vivendo. L’Italia infatti è stata una dei paesi più colpiti dal covid-19, che ha portato alla morte di alcuni membri fondamentali delle nostre comunità: amici, conoscenti e familiari.
Molti media descrivono questo periodo come una “crisi dell’esistenza ebraica nella diaspora”. Infatti, molti hanno preso la decisione di lasciare la propria casa in Italia per poter fare la Aliya e trasferirsi in Israele, dove la situazione sembra essere più sicura e l’economia più solida.
Per questo motivo, un’associazione israeliana di beneficenza ha deciso insieme a diversi organi ufficiali delle comunità ebraiche Italiane, di aiutare queste famiglie in difficoltà organizzando una raccolta fondi che possa dare loro un minimo sostegno in questi tempi bui ed evitare la chiusura delle Comunità, in modo tale da poter continuare a mantenere l’identità ebraica in Italia.
L’associazione si chiama “מלב אל לב” – “da Cuore a Cuore” e il suo scopo è quello di promuovere una campagna di assistenza e supporto per le comunità ebraiche italiane. Molti israeliani legati in qualche modo all’Italia e alle sue Comunità ebraiche hanno deciso di lavorare insieme e unire le forze per aiutare gli ebrei italiani.
Il fondatore della campagna Alon Ben Yosef, è stato Shaliach del Bnei Akiva Roma per diversi anni. Per HaTikwa racconta ciò che lo ha spinto a fondare questa associazione: “Quando ho iniziato la Shlichut ho scoperto la bellezza e potenza delle comunità e delle persone che ne fanno parte. Ovviamente ho deciso di fare la Shlichut in quanto siamo una popolo ed un cuore solo che sa come supportarsi in situazioni difficili. Quindi io, insieme ad un gruppo di Shlichim abbiamo creato un gruppo di centinaia di persone che hanno lavorato per un mese e mezzo e che avevano l’obiettivo di aiutare e raccogliere fondi”. Poi aggiunge: “Ciò che ci ha spinti a questo è l’apprezzamento e rispetto per le comunità che hanno bisogno di una spalla dove appoggiarsi in questo momento, senza mai dar loro una sensazione di superiorità nei loro confronti, ma al contrario. Per decenni le comunità ebraiche italiane hanno aiutalo Israele e i suoi abitanti e questo è un modo per ringraziarli di ciò”
Quindi lo scopo è quello di raccogliere fondi necessari per mantenere viva l’economia e le istituzioni ebraiche in Italia. A distanza di un mese dal giorno dell’inizio della campagna di raccolta fondi, possiamo affermare che “da Cuore a Cuore” è riuscita a raccogliere più del 110% rispetto al suo traguardo iniziale.
Alon commenta a riguardo: “All’inizio non sapevamo quanto potevamo raccogliere, sapevamo che se una persona ci mette il cuore e c’è un obiettivo importante, la benedizione arriverà. Inizialmente, volevamo raccogliere mezzo milione di shekel di donazioni, ma abbiamo visto che col tempo la gente donava sempre di più. Abbiamo visto che questa attività si è sempre più sviluppata e abbiamo cambiato l’obiettivo di fino a 700.000 shekel, ma anche questo traguardo abbiamo superato. A oggi siamo arrivati quasi ad una cifra di 750.000 shekel”. Poi conclude dicendo: ”Ci ha resi molto felici poter dimostrare la grande solidarietà che la società israeliana è capace di dare, da una piccola donazione a quelle più grandi, ma la cosa più importante è stata la quantità di persone che ha deciso di aiutare e contribuire. Per me, personalmente, è stato un onore aver iniziato questa campagna, in quanto mi ha dato possibilità di esprimere il nostro legame con le diverse comunità che hanno lavorato sodo in tutti questi anni per noi e con noi.”
La speranza dunque c’è e ci sarà sempre. Da Cuore a Cuore ci dimostra che se si fa del bene, si riceverà sempre qualcosa in cambio. Con la speranza che questa campagna possa ricordarci il valore più importante: l’unione. Perché siamo tutti una sola grande famiglia.

L’Unione Giovani Ebrei d’Italia (UGEI) è un’organizzazione ebraica italiana. Essa rappresenta tutti gli ebrei italiani di età compresa tra i 18 e i 35 anni. L’organo ufficiale di stampa UGEI è HaTikwa: un giornale aperto al confronto di idee.