“Cucina con Ruben” arriva in libreria – Intervista a Ruben Bondì

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Dopo quello di Romeo e Giulietta, il suo balcone è il più celebre d’Italia. Quando scocca l’ora di pranzo, il suo motto è un mantra. Chiunque vorrebbe capitare sotto casa sua per sentir strillare “Ao, che te voi magnà?”. Stiamo parlando di Ruben Bondì, il giovane Chef e Food Blogger che sta facendo impazzire il web con le sue video-ricette giudaico-romanesche, semplici e gustose. Attraverso la sua spontaneità e bravura ha conquistato l’affetto di milioni di persone, senza distinzione d’età, che lo seguono sui social e che riproducono i suoi piatti. Con un diktat negli ingredienti: tanta scorza di limone, come Ruben insegna. Dopo un anno di successi, che l’hanno portato anche fuori dalla penisola tra l’India e Dubai, ecco in uscita il suo primo libro: “Cucina con Ruben”, edito da Cairo e disponibile in tutte le librerie.

“Quando l’editore mi ha contattato per realizzare questo progetto sono stato molto felice di accettare – racconta Ruben ad HaTikwa – Il libro racconta tutto di me, di come io sia attaccato alla famiglia, della passione per questo lavoro ed anche di quanto sia fortunato a svegliarmi ogni mattina per fare ciò che amo”.

La passione per la cucina Ruben l’ha ereditata dalle nonne, le zie e la madre, portatrici del retaggio culinario della tradizione giudaico-romanesca. Quella Kosher è una cucina attenta, tradizionalista, fatta di regole e dettami che Ruben ha saputo rispettare e proporre al pubblico, permettendo a molti di approcciare all’ebraismo in maniera del tutto nuova. “Mi piace molto la cucina tradizionalista, ma al contempo mi piace anche scoprire nuove ricette. È vero, non è semplice mangiare Kasher, ma non è un limite perché credo che le cose si possano unire. L’importante è fare tutto con rispetto”.

Tutto questo è condensato in poco più di duecento pagine, divise nella “sezione giudaico-romanesca, tripolina e gourmet. Nella prima ci sono i piatti della famiglia, ed alcuni di questi li ho rivisitati per la parte Gourmet, per renderli più fighetti”.

Il libro è la ricetta del suo successo, fatto di sacrifici, studio, esperienze ed impegno. “Al liceo scientifico non studiavo, stavo tutto il giorno a guardare programmi di cucina. Infatti mi bocciarono, e l’anno dopo mi segnai al liceo alberghiero. Per abbinare la pratica alla teoria ho lavorato in un ristorante a Roma e poi sono partito per un’esperienza a Londra. Quando sono tornato ho iniziato a fare lo Chef Privato”.

Ruben lo ripete spesso che “non tutto il male viene per nuocere”. L’idea del balcone, infatti, è nata proprio dopo aver contratto il Covid. Chiuso in camera ed incapace di star lontano dalle sue padelle, ha cominciato a cucinare in quel balcone che oggi tutti conoscono. La sua passione arriva in maniera sincera e diretta ai suoi followers, che continuamente ripubblicano i piatti visti nelle video-ricette. A riprova, come diceva il celebre film d’animazione Ratatouille, che “chiunque può cucinare”.


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