CRISPR-Cas9, la rivoluzione dell’ingegneria genetica
HaTikwa, di Gavriel Hannuna
Il 30 dicembre 2019 lo scienziato cinese He Jiankui, e il team da lui guidato, sono stati arrestati dalle autorità del suo paese con l’accusa di “pratiche mediche illegali”. Nel novembre 2018, il team di ricercatori aveva fatto scalpore nella comunità scientifica mondiale per aver fatto nascere, per la prima volta nella storia, dei bambini geneticamente modificati tramite la tecnologia CRISPR-Cas9. Jiankui sostenne di aver reso i bambini resistenti all’infezione dell’HIV, nella speranza di poter importare questa innovazione in tutto il globo, e in particolare in paesi come quelli africani (l’Africa ha il 69% di tutti gli infetti da HIV nel mondo). Ma allora perché questi scienziati, con così promettenti innovazioni, sono stati incarcerati?
Per capire questa decisione (appoggiata dalla gran parte della comunità scientifica) bisogna sapere che cos’è CRISPR-Cas9. Spesso descritto come uno strumento fantascientifico, CRISPR-Cas9 non è altro che una parte del sistema immunitario di alcuni tipi di organismi. Questa proteina è in grado di effettuare tagli nel DNA con maggiori facilità e precisione rispetto alle tecniche precedentemente in uso. Dal 2011 si è dimostrato possibile usare questa nuova tecnologia nelle cellule umane, facendo nascere un vivace entusiasmo e, allo stesso tempo, una forte preoccupazione sia negli esperti che negli altri. Infatti, essendo uno strumento così potente, Cas9 ha aperto numerose domande etiche riguardo ai limiti dell’utilizzo dell’ingegneria genetica sugli umani, alle quali si dovrà rispondere nei prossimi anni: Dove tracciare la “linea” per delimitare l’editing genetico sugli embrioni? Si può permettere ad un’arma del genere di essere usata solo da chi se lo può permettere economicamente?
Come ha sottolineato lo storico israeliano Yuval Noah Harari nei suoi “saggi sul futuro dell’umanità“, stiamo vivendo nell’era della rivoluzione biotecnologica che, come un’onda, potrebbe travolgerci o essere cavalcata.
Oltre a non aver aspettato che la società “rispondesse” a queste domande, Jiankui ha ignorato i numerosi rischi ai quali ha sottoposto i bambini da lui ingegnerizzati, dato che CRISPR-Cas9 è ancora considerato troppo impreciso per modifiche come quelle attuate dal team cinese.
Mentre ci chiediamo come andare avanti per evitare scenari distopici, e come evitare che una scoperta scientifica si trasformi in un vaso di Pandora, la scienza avanza con passo spedito. Israele è tra i pochi paesi al mondo dove la ricerca è incredibilmente incentivata, anche per quanto riguarda le biotecnologie. Nelle migliori università israeliane la tecnologia CRISPR è ormai entrata nel quotidiano: laboratori come quello del Dr. Ayal Hendel all’Università Bar-Ilan, del Dr. Itamar Harel all’Università Ebraica di Gerusalemme e molti altri guidano la ricerca israeliana nell’estirpare le malattie genetiche o addirittura l’invecchiamento, proprio tramite la proteina Cas9.
In tutto il mondo, la ricerca per sviluppare un metodo sicuro per usare questa nuova tecnologia sugli umani prende terreno. Gli esperimenti di Jiankui potrebbero diventare una routine per i genitori futuri, un vero e proprio vaccino prenatale, ma, come la maggior parte delle scoperte scientifiche, CRISPR-Cas9 è una spada di Damocle che incombe sul capo di tutta l’umanità. Se riusciremo a dare delle risposte sagge alle numerose domande etiche che caratterizzano il nostro secolo e se queste risposte saranno condivise da tutti gli stati, allora potremo entrare con serenità in una nuova pagina della storia umana.
L’Unione Giovani Ebrei d’Italia (UGEI) è un’organizzazione ebraica italiana. Essa rappresenta tutti gli ebrei italiani di età compresa tra i 18 e i 35 anni. L’organo ufficiale di stampa UGEI è HaTikwa: un giornale aperto al confronto di idee.