Conferita l’onorificenza postuma di Giusto tra le Nazioni al console Giuseppe Castruccio
Questo venerdì, presso il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, si è tenuta la cerimonia per il conferimento del riconoscimento postumo di “Giusto tra le Nazioni” al console Giuseppe Castruccio.
Il titolo di “Giusto tra le Nazioni” costituisce la più alta onorificenza al valore civile assegnata dallo Stato d’Israele attraverso il memoriale dello Yad Vashem di Gerusalemme. È un titolo preposto alla memoria degli eroi e dei martiri della Shoah e riconosce il merito dei non ebrei che si opposero alle persecuzioni e allo sterminio del popolo ebraico, mettendo a rischio la propria vita senza interessi personali. La cerimonia, che è stata aperta dall’ambasciatore Pasquale Terracciano, ha visto poi intervenire la presidente della Comunità ebraica di Roma Ruth Dureghello, il presidente della Fondazione Museo della Shoah Mario Venezia e Alessandro Prunas, nipote di Castruccio. Presente nella Sala Aldo Moro della Farnesina, anche il Prefetto Giuseppe Pecoraro, Coordinatore Nazionale per la Lotta contro l’Antisemitismo.
Come ha raccontato il nipote, Giuseppe Castruccio era una persona “molto generosa al limite dell’incoscienza”. Sapeva giocare bene a pallone, tanto da guadagnarsi una presenza tra i titolari nel Genoa, che a inizio Novecento dominava la scena calcistica nazionale, vincendo molti titoli. Il meglio di sé lo darà però alcuni anni dopo, quando abbracciata con successo la carriera diplomatica, si trovò ad agire durante la Prima Guerra mondiale, ricevendo una medaglia d’oro, e poi in una Salonicco diventata poi inferno per le decine di migliaia di ebrei che vi abitavano. “Essere uomo di stato significa avere dei valori, avere una morale” ha sottolineato la presidente CER Ruth Dureghello.
Difatti sin dall’ingresso dell’Italia in guerra nel 1940, fu una delle poche persone che si impegnò a impedire l’applicazioni delle leggi razziali, e a partire dal 1943, mise a disposizione la propria vita contribuendo a salvare centinaia di ebrei greci. “Oggi – ha dichiarato la Presidente UCEI Noemi DiSegni – bisogna saper conoscere le responsabilità di chi a partecipato allo sterminio, ma anche legittimare chi ha dato una mano a far valere la legge della morale”.
Sono riusciti a risalire alla vita di Giuseppe Castruccio grazie al video testimonianza del Dott. Naar, psicologo purtroppo mancato pochi mesi fa. Ora molte informazioni sono costudite all’archivio Diplomatico Storico. Nella mostra “Solo il dovere e oltre il dovere” realizzata dalla Fondazione museo della Shoah nel 2018, una parte dell’esposizione raccontava la storia di Castruccio. “Oggi diamo l’attestato di benemerenza a una persona che ha fatto la differenza, a un uomo che si è distinto da tutti gli altri” ha affermato Venezia.