Con l’EUJS nel cuore dell’Europa: un’esperienza oltre i confini
di Michal Colafranceschi
La gratitudine che ho provato nel ricevere la lettera di accettazione al seminario di istruzione a Bruxelles e Strasburgo è stata indescrivibile. È stato come aprire una finestra su un mondo di possibilità, dove la passione e l’istruzione si fondono in un’unica esperienza formativa. L’EUJS, l’European Union of Jewish Students, ha offerto a soli ventisei ragazzi provenienti da ogni Paese membro e non dell’UE l’opportunità di incontrare e dialogare con figure di spicco del panorama politico e accademico europeo. Incontri con parlamentari europei, membri della Commissione Europea, poi la visita al Consiglio europeo dei diritti umani e il dialogo con rappresentanti del World Jewish Congress, e ancora con l’Ambasciatore Israeliano Haim Regev. Tante esperienze di alto livello. Il seminario prometteva di essere un viaggio di apprendimento e scoperta: così è stato. Le città del viaggio, Bruxelles e Strasburgo, sono il cuore pulsante dell’Unione Europea. È lì che vengono prese e discusse le decisioni che plasmano il futuro. In quei grandi palazzi istituzionali, in cui sembrano scomparire i confini geografici, dove siamo tutti uniti nell’obiettivo comune di costruire un’europa e un mondo migliore. Abbiamo avuto l’opportunità di conoscere ragazzi provenienti da tutta Europa. Ciascuno con background e prospettive differenti. Un’occasione di arricchimento personale, in cui abbiamo discusso di politica, musica, diritti umani e, in particolare, di come gli ebrei provenienti da diverse parti del mondo vivano il loro ebraismo, in particolare dopo il 7 ottobre. Abbiamo avuto l’opportunità di ascoltare diverse voci di candidati alle prossime elezioni europee che si terranno a giugno, e abbiamo portato la voce, i pensieri e le preoccupazioni in quanto cittadini del nostro Paese, in quanto ebrei e in quanto esseri umani.
Con il passare dei giorni, ho riflettuto profondamente sulla responsabilità che ognuno di noi porta sin dalla nascita: quella di poter fare la differenza. Dove, per fare la differenza, si tratta di portare con sé un pezzo di sé stessi, delle proprie radici, della propria identità e delle proprie passioni ovunque si vada, senza aspettative né obiettivi precisi. Troppo spesso sentiamo frasi come “il mio voto non farà la differenza” quando si tratta di decidere se partecipare o meno a un’elezione. Tuttavia, è importante comprendere che ogni azione, anche la più piccola, può lasciare un segno significativo. Bisogna portare con sé un pezzo di sé stessi, essere consapevoli del proprio potenziale impatto sul mondo e avere il coraggio di agire in linea con i propri valori e le proprie convinzioni, senza sminuire il valore delle nostre azioni individuali. Credo fermamente che il seminario mi abbia resa cosciente dell’amore che provo per il Diritto, della gratitudine che provo al pensiero di poter aiutare il prossimo, nella responsabilità che ho avuto nel rappresentare l’Italia, e, infine, di quanto sia bello, seppur così distanti geograficamente, essere così vicini a persone con cui si lotta per gli stessi diritti. Grazie EUJS, mi avete resa una cittadina del mondo più consapevole.
Organo ufficiale di stampa dell’Unione Giovani Ebrei d’Italia. Fondato nel 1949, dal 2010 è una testata online e inserto mensile di Pagine Ebraiche.