Combattere oggi per non combattere più – Il sogno dei giovani israeliani

fotofoto

di Michal Colafranceschi

Dallo scorso 7 ottobre, Israele affronta uno dei periodi più difficili della propria storia. Da quella tragica mattina, quando centinaia di anziani, uomini, donne, bambini e neonati sono stati brutalmente uccisi e rapiti, la vita degli israeliani e del popolo ebraico è profondamente cambiata. Le divisioni che animavano le strade di Tel Aviv per via della riforma non ci sono più. Superando conflitti politici e sociali, Israele si è stretta in solidarietà, riuscendo persino a unire le forze politiche opposte. “Da un giorno all’altro, la società israeliana si è unita completamente contro il nemico – spiega ad HaTikwa Ilan Misano, giovane ebreo romano che vive in Israele – nessuno si sarebbe mai aspettato un attacco del genere, ma è successo”. La sua famiglia ha vissuto direttamente sulla propria pelle il pogrom del 7 ottobre. Lo zio Shlomo è infatti attualmente disperso, molto probabilmente ancora ostaggio di Hamas. “Per ora sono stati rilasciati solo alcune donne e bambini, lui è il più anziano e lo aspettiamo a casa a braccia aperte”. Nonostante l’apparente normalità fra le strade delle città, con bambini al parco, ragazzi in bicicletta e adulti al lavoro, al suono della sirena tutto perde di importanza: i bambini scendono dall’altalena e corrono nei bunker, i ragazzi abbandonano le biciclette e corrono nei bunker, gli adulti chiudono i negozi in fretta e corrono nei bunker. Una corsa rapida verso il rifugio. “Per le strade sventolano bandiere d’Israele, immagini degli ostaggi, si organizzano iniziative con donazioni di sangue e del necessario per aiutare i soldati”. Israele non ha paura, combatte fino alla fine per la difesa di tutto il suo popolo, anche per quello che si trova nella Diaspora. Con un augurio, una speranza. “Sogno un futuro in cui il servizio militare non sia più obbligatorio per proteggere la nostra esistenza”. Il suo sogno è quello di tanti altri giovani israeliani, di tanti altri giovani: che vorrebbero vivere, ma che devono combattere.


UGEI

L’Unione Giovani Ebrei d’Italia coordina ed unisce le associazioni giovanili ebraiche ed i giovani ebrei che ad essa aderiscono.


Contattaci




HaTikwa

Organo ufficiale di stampa dell’UGEI è HaTikwa, giornale aperto al libero confronto delle idee nel rispetto di tutte le opinioni.


Contattaci