Chi era Ismail Hanyeh? Il vertice di Hamas ucciso nel raid a Teheran

hanyeh

di Daphne Zelnick

Ismail Haniyeh, leader di Hamas, è stato ucciso stamattina da un missile nella sua residenza a Teheran, Iran, dove si trovava per partecipare alla cerimonia di insediamento del nuovo presidente iraniano, Masoud Pezeshkian. Il gruppo terroristico ha accusato Israele – che finora non ha rivendicato l’operazione – e minacciato che “non passerà impunito”, dicendosi altresì pronto a sostenere i “costi della causa palestinese” e quindi “il martirio per il bene della Palestina, per il bene di Dio Onnipotente e per il bene della dignità di questa nazione”. Ma chi era Ismail Haniyeh? Nato il 29 gennaio 1963 nel campo profughi di al-Shati, Gaza, Haniyeh allaccia rapporti con Hamas fin dalla sua giovinezza, già durante il percorso all’Università Islamica di Gaza, dove ha conseguito la laurea in Letteratura araba. In quel periodo si avvicina all’ala giovanile del movimento e inizia a svolgere un ruolo attivo nella struttura, collaborando con il fondatore Sheikh Ahmed Yassin, di cui è stato anche segretario personale. Hanyeh scalato le gerarchie, impostando una carriera caratterizzata dalla lotta armata contro Israele: così è diventato fra i leader più prominenti del gruppo terroristico. Arrestato più volte dalle autorità israeliane negli anni ’80 e ’90 per la sue attività terroristiche, la sua ascesa ebbe un’impennata dopo l’uccisione di Yassin. Nel 2006 fu nominato capo di Hamas a Gaza e divenne Primo ministro dopo la vittoria alle elezioni organizzate dopo il ritiro delle forze israeliane dalla Striscia di Gaza. Tuttavia, il governo di Haniyeh durò poco, scoppiando in una dura conflittualità tra Hamas e Fatah, che venne espulsa dalla Striscia: da allora, non si sono più svolte elezioni a Gaza. Hanyeh ha assunto ruoli centrali, diventando capo dell’Ufficio Politico di Hamas nel 2017, succedendo a Khaled Meshaal e lasciando a capo del gruppo il successorre Yahya Sinwar. Sia Sinwar sia Hanyeh sono gli artefici del massacro del 7 ottobre, che hanno rivendicato e “benedetto”. Una doppia vita fra Gaza e Qatar, dove risiedeva solitamente, godendo della protezione iraniana. Lo stesso Hanyeh era fautore del martirio dei palestinesi. In un appello pubblico del 27 otobre 2023, il leader di Hamas, aveva dichiarato:” L’ho detto in passato e lo dico ancora. Il sangue delle donne, dei bambini e degli anziani, siamo noi che abbiamo bisogno di questo sangue perché risvegli dentro di noi lo spirito rivoluzionario, ci spinga ad andare avanti”. La sua morte segna un duro colpo ai terroristi di Hamas.


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