Camaldoli: nasce la Sezione Giovani dell’Amicizia Ebraico-Cristiana
“Dare vita ad un gruppo giovani dai 18 ai 35 dell’Amicizia Ebraico-Cristiana, con sede a Camaldoli (AR), ma pensato su scala nazionale.” Questo, in sintesi, è il progetto alla base dell’incontro interreligioso tenutosi a Camaldoli nel weekend del 9-11 Luglio 2021.
Con il supporto dell’UGEI, quindici giovani ebrei e cristiani da tutta Italia si sono trovati presso il monastero di Camaldoli per uno stimolante fine settimana all’insegna del dialogo e della fratellanza.
Assieme a loro, hanno partecipato alla riflessione numerosi relatori, da Marco Cassuto Morselli, Presidente della Federazione Amicizie Ebraico-Cristiane Italiane, a Miriam Camerini, regista teatrale e studiosa di ebraismo, fino a Claudia Milani, docente alla Facoltà teologica dell’Italia settentrionale, passando da don Giuliano Savina, direttore dell’Ufficio nazionale per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso della CEI, e don Matteo Ferrari, monaco di Camaldoli.
Da oltre 40 anni, il Monastero di Camaldoli ospita i Colloqui Ebraico-Cristiani, una serie di convegni che ogni dicembre vedono riuniti le molte associazioni di dialogo ebraico-cristiano in Italia. Nelle ultime edizioni, sono state organizzate tavole rotonde di giovani, con il duplice scopo di cercare di coinvolgere questi ultimi nei temi del dialogo e al contempo di dare la possibilità ai partecipanti dei Colloqui di interloquire con qualche rappresentante delle nuove generazioni. L’idea delle tavole rotonde si è dimostrata decisamente efficace, tuttavia, molti giovani hanno identificato due importanti limiti. In primo luogo, i giovani invitati a partecipare alla tavola rotonda spesso arrivavano senza alcuna esperienza precedente di dialogo interreligioso; questo costituiva una difficoltà aggiuntiva nella preparazione dell’intervento, non avendo modelli di riferimento a cui ispirarsi. In secondo luogo, spesso i relatori della tavola rotonda costituivano la maggioranza dell’intera presenza giovanile; stringevano buone relazioni tra loro, ma poi non vi era modo di coltivarle oltre, giacché essi provenivano da luoghi d’Italia differenti.
Per queste ragioni, un nutrito gruppo di giovani ebrei e cristiani ha deciso cogliere l’occasione per fondare la Sezione Giovani dell’Amicizia Ebraico-Cristiana. Un gruppo che dia modo a quei giovani che di anno in anno partecipano ai Colloqui di Camaldoli – e ad altri nuovi – di coltivare le amicizie avviate e di costruire insieme un percorso che, pur senza essere troppo impegnativo, consenta un minimo di continuità.
“L’idea di base è la stessa di sempre e l’abbiamo appresa da chi ci ha preceduto su questa strada: si parte con l’amicizia. Per noi due, perlomeno, è stato così, e speriamo possa esserlo anche per tutti gli altri giovani che aderiranno al nostro invito”, raccontano il neo Presidente Giacomo Ghedini (cattolico) e il neo Vice Presidente David Morselli (ebreo).
Alla fine del weekend, è stato dunque eletto il Direttivo della nuova organizzazione, il quale ha subito accettato l’invito di HaTikwa a presentarsi al panorama ebraico italiano.
Giacomo Ghedini (Presidente)
Un saluto a voi, lettrici e lettori di HaTikwa! Mi chiamo Giacomo Ghedini, ho 28 anni, sono alla fine di un dottorato in Storia all’Università di Bologna e per tanti anni sono stato attivo nell’associazionismo cattolico, specie nella FUCI e nell’AC. Sono molto contento dell’esperienza che abbiamo trascorso insieme a Camaldoli, ringrazio i partecipanti e chi ha creduto in noi, rendendola possibile. È stata un’occasione per conoscerci tra giovani (18-35 anni) appartenenti a tradizioni religiose differenti (erano presenti ebrei, cattolici, valdesi e avventisti del 7° giorno), per fare davvero amicizia. Il progetto di fondare questo nuovo gruppo di AEC è sorto spontaneamente dal desiderio di dare maggior progettualità e continuatività al dialogo interreligioso tra giovani, nella consapevolezza che vogliamo vivere il presente e il futuro da protagonisti, eredi di un passato che ci chiama alla responsabilità. Personalmente, sono stato colpito dalla genuinità e profondità della condivisione delle esperienze di vita e di fede che si è presto imbastita tra i partecipanti (nonché soci fondatori): nessun tentativo di proselitismo o sincretismo, ma tanta voglia di camminare insieme!
Questo primo incontro, cruciale per la fondazione dell’associazione, non sarebbe stato possibile senza la magnifica accoglienza che ci ha riservato il monastero di Camaldoli, a cui va tutta la nostra gratitudine. Ringraziamo inoltre l’UGEI e la Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia per aver supportato l’iniziativa, permettendo di mantenere le quote di partecipazione contenute.
David Morselli (Vicepresidente)
Ciao a tutti, sono David Morselli, ho 25 anni e sono un dottorando di matematica del Politecnico di Torino. Quando ero al liceo ho frequentato dei corsi del Collegio Rabbinico a Roma e da alcuni anni partecipo alle attività dell’UGEI. Fino a pochi decenni fa sarebbe sembrato folle passare uno Shabbat in monastero facendo tefillah in una sala appositamente preparata e mangiando cibo kasher: eppure, ormai da qualche anno è diventata la normalità durante i colloqui ebraico-cristiani che si svolgono a Camaldoli ogni dicembre. In questo contesto si è formato un primo nucleo di giovani che ha particolarmente apprezzato il confronto e la condivisione caratteristici dell’iniziativa, che permettono di conoscere nuove prospettive senza dover stemperare le differenze (anzi, rafforzando la propria identità); da qui è nata l’idea di metterci in gioco in prima persona. La fondazione dell’AEC Giovani ci permetterà di mantenere vivo questo spirito di dialogo anche al di fuori dei colloqui annuali e di ideare modalità di confronto innovative, più coinvolgenti per le nuove generazioni.
Gabriella Serra (Segretario-Tesoriere)
Ciao a tutti! Mi chiamo Gabriella, ho 26 anni e sto terminando il mio percorso di studi in Giurisprudenza all’Università Cattolica di Milano. Con un piccolo gruppo di giovani di diverse confessioni religiose ci siamo ritrovati a Camaldoli per parlare di dialogo. L’entusiasmo è subito diventato contagioso e la nostra piccola idea è diventata un progetto, un percorso da fare insieme. Ciascuno con la propria fede ha portato il suo contributo e ha deciso di mettersi in dialogo con l’altro e in ascolto dell’altro con uno spirito di condivisione e conoscenza reciproca. Si chiama “Amicizia” perché si creano legami di vera amicizia, nel rispetto delle differenze e nella gioia della condivisione. Questa esperienza di dialogo autentico e sincero è fonte di arricchimento umano, culturale, teologico e spirituale. Alla capacità di trattare temi alti e complessi si abbinano la semplicità e l’informalità che ci caratterizzano come giovani.
L’Amicizia Ebraico-Cristiana Giovani è un piccolo seme di speranza! È la prova che si può dialogare e si può costruire insieme un mondo migliore, dove le differenze sono un vantaggio e non uno svantaggio, dove ognuno può essere se stesso ed essere, per questo, fondamentale!
Cindy Genre (Consigliere)
Un gioioso saluto a voi! Sono Cindy Genre, ho 21 anni, vengo dalle Valli Valdesi e studio alla Facoltà Valdese di Teologia a Roma. La fondazione del gruppo AEC giovani è stata per me un momento di forte emozione e felicità. Mi ha fatto pensare a due anni fa, quando durante i colloqui ebraico-cristiani di Camaldoli è iniziato a germogliare tra i giovani il seme di questa iniziativa. L’11 luglio, dopo due giorni passati insieme a condividere pensieri e stringere amicizie, questo nostro piccolo sogno è diventato realtà. Qualcosa di inizialmente piccolo è cresciuto con l’impegno di tutti in qualcosa di grande. Anche se siamo solamente all’inizio, nel tempo trascorso al monastero di Camaldoli, ho potuto vedere giovani che prendevano nelle loro mani la responsabilità di un futuro rivolto al dialogo, al rispetto e, soprattutto, all’amicizia. Credo che questo sia un forte messaggio per la nostra generazione che si ritrova a dover crescere in un mondo che cade sempre di più verso l’odio, l’intolleranza e l’inimicizia. Mi auguro che questo possa diventare un percorso per ebrei e cristiani di ogni confessione verso un mondo dove ci si possa chiamare fratelli e sorelle!
Elisa Ghiuzan (Consigliere)
Ciao a tutte e tutti! Mi presento: Mi chiamo Elisa Ghiuzan, ho 22 anni, studio presso la Facoltà avventista di Teologia di Villa Aurora (FI) e sono membro della Chiesa cristiana avventista del settimo giorno. L’incontro a Camaldoli è stato veramente un’occasione arricchente per conoscere il prossimo, l’altro, che può essere un cattolico, un ebreo o un valdese… Da questo incontro è nata la primissima AEC Giovani, da cui mi aspetto un modo alternativo, data la fascia di età dei partecipanti, di dialogo interreligioso, sempre con il presupposto di rispettare, oggi e domani, il credo di colei o colui che sta al nostro fianco.
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