Anche in Israele il disco scivola sul ghiaccio

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hockeyIncredibile ma vero, tra i vari sport minori presenti nello Stato ebraico, troviamo anche la più nobile ed antica disciplina  praticata su superficie ghiacciata: l’hockey. E chi pensa a una squadretta da oratorio, mandata avanti da qualche cospicua  donazione, proveniente da qualche federazione sportiva della diaspora si sbaglia: la realtà hockeistica israeliana conta  ben otto squadre professionistiche, militanti nella massima serie (con i rispettivi farm team iscritti alla serie B), oltre a una ruspante nazionale, attualmente occupante la trentaduesima posizione del ranking mondiale e iscritta alla seconda divisione del gruppo B (quinto livello delle squadre nazionali).

Ma andiamo con ordine: la storia dell’hockey in Israele comincia nel 1991, quando una fondazione sportiva di ebrei canadesi fonda presso il piccolo comune di Metula, nella Galilea settentrionale, la prima associazione hockeistica, con la costruzione del primo impianto da gioco dello Stato ebraico, oggi stadio del ghiaccio principale e sede di allenamento della nazionale israeliana. La massiccia immigrazione di ebrei russi negli anni seguenti porta linfa vitale alla disciplina; gli addetti ai lavori ricordano molto bene Boris Mendel, storico capitano della nazionale e in seguito fondatore del settore giovanile. hockeisrael

Oggi l’hockey su ghiaccio in Israele è una piccola ma solida realtà, con una federazione propria, iscritta alla International Ice Hockey Federation, la principale federazione hockeistica a livello mondiale che consente agli atleti israeliani l’accesso alle competizioni internazionali. La squadra di club più blasonata risulta essere proprio l’Hockey Club Metula, con un ottimo quinto posto alle qualificazioni della Coppa Continentale, il trofeo principale nel panorama hockeistico europeo.

Al contrario, la nazionale di hockey israeliana non vanta ancora traguardi di rilievo, se non un’importante vittoria ottenuta contro la Bulgaria, alle qualificazioni preliminari olimpiche. Il prossimo appuntamento per Israele sono i mondiali di seconda divisione, a Città del Messico dal 9 al 16 aprile dell’anno corrente: la compagine israeliana incrocerà le stecche con la Nuova Zelanda, la Corea del Nord, l’Australia, la Bulgaria e il tanto temuto Messico. In palio, per il primo classificato c’è un posto nel gruppo A della seconda divisione, risultato già raggiunto da Israele nel 2005, ma perso l’anno successivo, con una repentina retrocessione. Il giovane e grintoso capitano Ilya Spector , classe 1996, non ha dubbi: la nazionale ha tutte le carte in regola per tornare a crescere.

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Simone Foa, milanese scappato a Livorno in seguito a una crisi mistica. Due grandi passioni: i treni e l’hockey su ghiaccio; il resto è noia


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