Al Yahud: genesi di un rapporto difficile

judaism-islam-common_e582422b46bf8aa4

judaism-islam-common_e582422b46bf8aa4Nonostante le numerose divergenze che ci sono tra due delle più importanti religioni monoteiste del mondo, Ebraismo e Islam, le somiglianze e i punti di contatto sono più di quelli che a prima vista appaiono.

Lo stesso Maometto si presentò come l’ultimo profeta appartenente a una tradizione, comune a quella ebraica e cristiana, che partiva da Abramo. I rapporti con l’elemento ebraico presente nella sua città, La Mecca, furono inizialmente buoni. Nel Corano, nelle prime sure, musulmani, ebrei e cristiani sono considerati “fratelli nella fede”, accomunati dalla dottrina monoteista e dall’attesa di un giudizio finale. Tra gli aspetti pratici della religione musulmana, quello della preghiera in direzione della Mecca è senz’altro il più noto: la direzione originaria di tale pratica era verso Gerusalemme, a imitazione di quanto facevano gli ebrei residenti in Arabia che erano a diretto contatto con i primi musulmani. In ambito alimentare le somiglianze sono moltissime – molto probabilmente mutuate direttamente dalla kasherut: divieto di mangiare particolari categorie di animali, macellazione rituale, divieto di consumare sangue. All’interno del Corano sono inoltre presenti numerosi personaggi con le loro vicende – seppur con qualche differenza – prese in prestito sia dall’Antico sia dal Nuovo Testamento; ad esempio Abramo è una figura centrale, sarebbe stato infatti, nella versione musulmana, il primo ad adorare D. nella Ka’ba.

L'Egira di Maometto
L’Egira: Maometto si trasferisce dalla Mecca a Medina

Questo primo periodo di concordia terminò con la cosiddetta Egira, il trasferimento di Maometto e della comunità musulmana a Medina. Qui risiedevano tre potenti clan ebraici, che rifiutarono di convertirsi all’islam. Di fronte alla loro ostinazione i musulmani intervennero sia sul piano pratico, esiliandoli o condannandoli alla pena capitale, sia su quello ideologico. Nelle sure rivelate dopo il trasferimento a Medina, gli ebrei, non più “fratelli nella fede”, vennero accomunati ai pagani e accusati del gravissimo peccato di aver traviato la parola di D.

Dopo la morte di Maometto i suoi successori, i califfi, dovettero affrontare numerose ribellioni di stampo religioso. A causa di ciò chiunque non fosse di religione musulmana, ebrei inclusi, fu cacciato dalla penisola arabica. La situazione era diversa all’esterno: nei territori conquistati ai bizantini e ai persiani le popolazioni ebraiche appoggiarono gli invasori arabi in quanto vi videro coloro che li avrebbero liberati dalle persecuzioni cui erano sottoposti da secoli. I musulmani, dal canto loro, furono molto tolleranti nei confronti delle cosiddette “genti del Libro” (ebrei, cristiani, zoroastriani) che vennero sottoposti a protezione in cambio di un’imposta.

Islam_percent_population_in_each_nation_World_Map_Muslim_data_by_Pew_Research.svgNel vastissimo impero musulmano, le società ebraiche, grazie anche all’intensa attività mercantile svolta, costituirono una catena di comunità che si estendeva dall’Iran fino alla Spagna. La collaborazione tra ebrei e musulmani fu di fondamentale importanza anche per la cultura occidentale. Grazie a personalità come Abraham ben Ezra, Abraham bar Hiyya e Pedro Alfonso, opere perdute da secoli furono riscoperte e diffuse in Europa grazie alle traduzioni dall’arabo. Anche in ambito artistico sono numerosi i punti di contatto. Spesso l’iconoclastia musulmana è erroneamente messa in relazione con quella ebraica. In ambito architettonico ci sono somiglianze sia a livello morfologico sia concettuale; nelle moschee, per esempio, è presente una piccola nicchia per indicare la direzione della preghiera: sarebbe stata concepita, secondo alcuni studiosi, ispirandosi all’aron a-qodesh.

Da queste poche righe si può capire come, al di là delle profonde differenze che separano i due modi di vivere e intendere la religione e nonostante i numerosissimi contrasti che per motivi diversi li hanno visti opporsi, soprattutto nell’ultimo secolo, non mancano le similitudini, in alcuni casi veri e propri “prestiti”. Non sono mancati nella storia nemmeno casi di collaborazione tra due modi di vivere che, oggi più che mai, sembrano lontanissimi e inconciliabili.

Fabrizio Anticoli


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